Omicidio Serena Mollicone, si riapre il processo di appello
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Omicidio Serena Mollicone, si riapre il processo di appello

Serena Mollicone

I giudici hanno accolto la richiesta del Pg sulla riapertura del caso di Serena Mollicone: saranno ascoltati 44 testimoni.

La Corte d’Assise di Appello di Roma vuole fare luce sul caso di Serena Mollicone, la 18enne trovata morta ad Arce nel giugno del 2001. I giudici hanno quindi ammesso la rinnovazione dibattimentale: la prossima udienza si terrà il 20 novembre, quando verranno ascoltati i consulenti delle parti.

Serena Mollicone
Leggi anche
Bambina autistica esclusa dal catechismo, il parroco: “Disturba”

Gli imputati del caso di Serena Mollicone

Nella mattina di oggi, giovedì 26 ottobre, il pg aveva chiesto la riapertura della fase dibattimentale, consegnando un elenco di 44 testimoni e consulenti da ascoltare, perché ritenute “indispensabili” per l’accertamento della verità.

Nel processo sono imputati il maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, all’epoca dei fatti comandante della caserma di Arce, il figlio Marco e la moglie Annamaria. Insieme a questi, anche i carabinieri Francesco Suprano e Vincenzo Quatrale (imputato per l’istigazione al suicidio di Santino Tuzi).

Quest’ultimo è morto suicida nel Sorano, poco dopo aver raccontato agli investigatori dettagli importanti per le indagini. Tutti erano stati assolti con formula piena, il 15 luglio del 2022.

Tra i testimoni, anche il carabiniere Tersigni

Il procuratore generale ha chiesto anche che venga ascoltato il luogotenente Gabriele Tersigni, ex comandante della stazione dei carabinieri di Fontana Liri, a cui il brigadiere Tuzi aveva affidato le sue confidenze.

L’uomo, morto suicida nel 2008, avrebbe confessato di aver visto Serena Mollicone entrare in caserma la mattina del 1 giugno 2001. L’avvocato della famiglia Mollicone, spiega che Tuzi “riconobbe, nelle foto che gli vennero mostrate anni dopo dal maresciallo Tersigni, in Serena la ragazza che era entrata in caserma quando il brigadiere stava era al suo posto è di non averla più vista uscire. È necessario ammettere come teste anche il sottufficiale Tersigni”.

Lo zio di Serena: “Vogliamo la verità!”

A seguito della riapertura del caso, lo zio di Serena Mollicone, Antonio, ha dichiarato: “Siamo contenti, dopo 22 anni vogliamo che si faccia sempre più luce su questo caso e che si ascolti il contributo di tutti. Perché avere preclusioni? Noi non le abbiamo mai avute: chi sa la verità la dica, in questo modo i giudici potranno interpretare”.

La decisione dei giudici ha sorpreso anche l’avvocato Sandro Salera, legale della serena della 18enne, Consuelo Mollicone, che commenta: “Non è così frequente la riapertura di un processo, evidentemente la Corte vuole rendersi conto dell’attendibilità” della sentenza di primo grado.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 26 Ottobre 2023 18:06

Bambina autistica esclusa dal catechismo, il parroco: “Disturba”

nl pixel